La difficile situazione in Sri Lanka, non solo economica e finanziaria ma anche sociale in tutte le sue espressioni, trova diverse cause, tra le quali la linea politica fortemente influenzata e portata da una famiglia: i Rajapaksa .
Nel 2022 la crisi ha raggiunto l’apice arrivando a colpire settori strategici e fondamentali come quello della produzione alimentare e della salute.
Il Presidente Gotabaya Rajapaksa , fratello dell’ex Presidente ed a lui subentrato, Mahinda Rajapaksa , fu costretto a lasciare il Paese a causa delle rivolte che, sempre di più, venivano portate dal popolo dello Sri Lanka esasperato dalla gravissima situazione.
Il nuovo Presidente, Ranil Wickremesinghe, si è trovato a prendere decisioni complesse per far fronte alla situazione, schiacciato dalle spinte cinesi e da quelle indiane, in una sorta di conflitto indiretto per controllare la strategicità dell’isola.
Il 21 settembre, in Sri Lanka, ci saranno le elezioni e i Rajapaksa ci riprovano con la candidatura di Namal Rajapaksa, figlio di Mahinda e nipote di Gotabaya.
Lo Sri Lanka oggi, sebbene in una condizione leggermente migliore rispetto a quella lasciata da Gotabaya, è uno Stato indebitato, che ha ceduto, in modo indiretto, parte della sua sovranità territoriale, in settori portuali e marittimi in particolare, concessi agli interessi geopolitici della Cina ed oggetto di attenzione contrapposta da parte dell’India.
Nonostante questo, l’influenza dei Rajapaksa sembra non essere ancora finita.