Ma….non “siamo tutti italiani”?

Si riporta la lettera come ricevuta.

Ma….non “siamo tutti italiani”?

(de Il Grillo Scrivente)

Essendo una persona appassionata di gialli, qualche tempo fa ho guardato una serie televisiva, mandata in onda di recente sulla RAI, dal titolo “Brennero”: non mi dilungo sulla trama, secondo la quale la polizia di Bolzano è alle prese con la ricerca di un serial killer. Ciò che più mi preme, piuttosto, è una riflessione sul “messaggio” trasmesso da alcuni dialoghi tra i funzionari: “può passare all’italiano? E’ una regola che vale per tutti” (dice il Sostituto Procuratore all’ispettore); “La invito comunque a rivolgersi a due pubblici ufficiali in italiano!” (dice un altro ispettore ad un privato cittadino); “Inspektor Costa, guten morgen! Kann ich helfen? – Siamo alla Procura di Innsbruck?” (tra due ispettori. E non penso ci sia bisogno della traduzione della prima domanda, la seconda è più che significativa); “Siamo due pubblici ufficiali, papà, dovresti parlare in italiano” (dice il Sostituto Procuratore); “siamo tutti italiani”.

Ora, già mi lascia un po’ di perplessità che venga detto ad un cittadino di una minoranza “siamo tutti italiani”: cittadinanza, sottostare alle leggi sono una cosa, la nazionalità è un’altra. Ma soprattutto, che due funzionari altoatesini debbano parlare fra di loro in italiano (fra di loro, non durante un interrogatorio o ad un processo) mica mi convinceva….. Tra l’altro, non solo per quanto riguarda una lingua: se due funzionari vogliono parlare fra di loro in bolognese, non credo sia un problema.

Poco tempo dopo, trovo sul canale You Tube un’intervista di Radio Radicale all’onorevole Dieter Steger riguardo alla serie, nella quale egli commenta in particolare la questione che funzionari altoatesini non possano parlare fra di loro in tedesco, e garantisce che lo Statuto della Regione Autonoma Trentino – Alto Adige parifica le due lingue. Così vado a verificare: lo Statuto medesimo afferma che “I cittadini di lingua tedesca della provincia di Bolzano hanno facoltà di usare la loro lingua nei rapporti con gli uffici giudiziari e con gli organi e uffici della pubblica amministrazione situati nella provincia o aventi competenza regionale, nonché con i concessionari di servizi di pubblico interesse svolti nella provincia stessa” (Art. 100 dello Statuto Speciale per il Trentino – Alto Adige).

Vogliamo tradurre con linguaggio schietto? Ai due registi, Davide Marengo e Giuseppe Bonito, forse, da come posso interpretare, potrebbe dare fastidio il fatto che in Alto Adige si parli tedesco? Siamo in Italia? Sì, e allora secondo loro si dovrebbe parlare in italiano?

Passando da quanto si può interpretare dai contenuti della serie televisiva a quanto emerge dalla realtà, il 16 ottobre scorso, invece, ho appreso che nella piscina comunale di Figline Valdarno, in provincia di Firenze, l’associazione che la gestisce ha stabilito che per un’ora alla settimana la piscina è riservata ad un corso di nuoto per sole donne musulmane (ovviamente vestite, la loro cultura richiede così. Non so se qualcuno è a conoscenza, o ricorda, la polemica scatenata presso lo Stabilimento balneare di Trieste “La Lanterna”, perché alcune donne musulmane sono entrate in acqua vestite): quindi nonostante siamo in Italia – paese di cultura occidentale, nel quale i cittadini entrano in acqua in costume da bagno- , non solo gli italiani, ma chiunque non sia di cultura musulmana e donna, ogni settimana, in quell’ora viene escluso dalla piscina (e ho sottolineato donna perché quindi anche i musulmani uomini vengono esclusi). Ma….non “siamo tutti italiani”?…. Evidentemente non in tutti i casi

NOTA: l’immagine in questo post è stata tratta da Wikipedia Commons: Creative Commons Zero, Public Domain Dedication

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