(Si riporta la lettera come ricevuta)
Il ruolo “educativo” della televisione.
(de Il Grillo Scrivente)
Caro Blogger,
poco tempo fa si è concluso un giallo a puntate dal titolo “Le onde del passato”. Tra le battute dei personaggi giovanili: “Tipico dei maschi, fanno sempre così, c’è l’Apocalisse intorno e loro si scansano!”.
Il 30 marzo è andata in onda la prima puntata di una serie TV “Costanza”, la cui protagonista è madre single per scelta, costretta a ritrovare il suo ex perché sua figlia di 6 anni soffre e vuole a tutti i costi conoscere il padre (che non sa di avere una figlia).
Posto il fatto che personalmente non credo che TUTTI gli uomini siano così irresponsabili e vigliacchi da defilarsi se fuori c’è l’Apocalisse (e lo stesso lo credo per quanto riguarda le donne), la trama che ho letto per puro caso di questa serie TV che è andata in onda, mi ha fatto pensare a due cose. La prima, che non so quanto sia sano dal punto di vista sociale questo (mi permetta il termine, La prego) accanimento delle serie TV nei confronti della figura maschile. Ultimamente si è parlato molto del ruolo “educativo” della TV e di quanto siano diseducative “Cenerentola” e “Biancaneve” nel rappresentare donne che puliscono la casa e poi si salvano perché si sposano; non penso che disprezzare il sesso opposto sia un messaggio molto più educativo.
In secondo luogo: io La seguo da molto tempo con grande interesse, Lei parla spesso di diritti civili; in quest’ultima serie TV non c’è solo l’aspetto di quello che io ho chiamato “accanimento”, ma anche quello della paternità, che mi ha portato a questa riflessione: una persona ha diritto a nascondere ad un’altra una paternità? Un uomo non ha forse diritto di venire a sapere di essere in attesa di un figlio? Se poi non è adeguato al suo ruolo di padre, questa è una decisione che dovrebbe spettare al giudice ed agli assistenti sociali.
Per concludere, caro Blogger, ho l’impressione che oggi si venga a generare una grande confusione che poi, alla fine, potrebbe trasformarsi anche in una subdola guerra tra sessi. Forse il ruolo “educativo” della televisione dovrebbe essere sviluppato con maggiore riflessione ed attenzione.
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