“Personalmente approvo il Decreto Legge emanato dal Ministro Valditara che vieta di tenere i corsi di educazione sessuale”.

Si riporta la lettera come ricevuta.

“Personalmente approvo il Decreto Legge emanato dal Ministro Valditara che vieta di tenere i corsi di educazione sessuale”.
(de Il Grillo Scrivente)

Il ministro Valditara ha da poco emanato un Decreto Legge che vieta di tenere corsi di educazione sessuale nelle scuole elementari, e nelle Medie inferiori e superiori lo consente solo con il consenso dei genitori. Si scatena il putiferio. L’unica cosa che vede ampia approvazione e apprezzamento è l’arresto obbligatorio in flagranza o semiflagranza per aggressione a docenti e dirigenti (era ora).

Ora, ovvio che se uno non è d’accordo con la decisione di un politico, ha tutto il sacrosanto diritto di esprimere la sua contrarietà. Io personalmente approvo che ai bambini delle Elementari non vengano tenuti questi corsi, perché trovo che sia un’età ancora troppo delicata per affrontare tematiche così (mi permetto di dire obiettivamente) sensibili. E soprattutto, il fatto che a scuola non se ne parli, non impedisce a “mamma e papà” di parlarne loro al loro figlio. Alle persone di una certa generazione non sono stati fatti corsi, ma la sessualità l’hanno imparata e scoperta ugualmente.
Mi dispiace però che quelle persone che protestano con tanta foga, dichiarando che la sessualità è una materia che non si può più ignorare, non si preoccupino altrettanto della crescente violenza diffusa tra i giovani. Anche (e soprattutto!!!) quella, è una cosa che non si può più ignorare! Nelle città ragazzini commettono stupri di gruppo, accoltellano, fanno furti. Ho visto un video in internet in cui un ragazzo, che prende un brutto voto, si accanisce contro il professore, deridendolo anche, tra le risate generali e con tanto di ripresa (presumo con lo smartphone) da parte di un compagno di classe. Il professore, muto, non proferisce parola. È accettabile tutto questo? Tra l’altro, se posso permettermi, non credo che ragazzi così (e purtroppo sono sempre di più) abbiano bisogno di corsi sulla sessualità…
Se c’è invece una cosa che introdurrei, è uno “sportello” di consulenza psicologica gratuita di almeno due ore a settimana nelle scuole, al quale ogni studente possa rivolgersi per qualunque tipo di problema, sia personale, che riguardante problematiche interne alla scuola o comunque ad essa inerenti.

Oggi sembra esser presente una vera e propria lotta per l’educazione. A tal proposito, è finito da poco su RAI 1 uno sceneggiato giallo dal titolo “Tutto quello che ho”, in cui una coppia perde la figlia e (lui poliziotto, lei avvocato) cerca disperatamente di arrivare alla verità sulla sua morte. Gliela faccio breve: la figlia faceva volontariato di nascosto in una casa occupata; a conclusione dell’ultima puntata, si sente dire dalla voce della figlia morta, che, siccome lei viveva in una famiglia splendida (se era così splendida, perché il volontariato lo faceva di nascosto?), voleva dare a chi non ce l’aveva, la famiglia che aveva lei.
Mi chiederà qual è il problema, caro Blogger… Nessuno; a parte il fatto che si viene a sapere che, nonostante fidanzata, aveva una storia con uno degli occupanti. Viva la coerenza e la sincerità… Ottimo messaggio educativo!!

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