Si riporta la lettera come ricevuta.
Scuola, ed educazione affettivo – sessuale: il dibattito resta aperto.
(de Il Grillo Scrivente)
Caro Blogger,
ultimamente si è scatenato il putiferio attorno al DDL “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” che il ministro Valditara ha presentato alla Camera dei Deputati il 23 maggio scorso e che dovrà essere approvato entro novembre prossimo.
Le opposizioni infervono sostenendo che, eliminando dalle scuole l’educazione affettivo – sessuale, il ministro toglie ai ragazzi la possibilità di essere informati riguardo al loro corpo, la sessualità, e la prevenzione nell’ambito di quest’ultima; ma anche (e soprattutto, mi verrebbe da dire) la possibilità di essere educati al rispetto dell’altro, in particolar modo della donna. Evidenziano quanto sia tragico che, in un’Italia in cui aumentano costantemente i femminicidi, il governo voglia togliere dalle scuole l’insegnamento al rispetto. A questo proposito, il 22 dicembre 2023 la parlamentare Alessandra Maiorino del Movimento 5 Stelle, con molti altri firmatari del Movimento medesimo, aveva presentato in Senato un DDL (in corso di esame in commissione) dal “Titolo breve: Introduzione dell’educazione sentimentale effettiva nelle scuole.”
Il ministro Valditara dichiara, però, dal canto suo, che non è vero niente, che l’educazione ci sarà, e che “Un conto è l’educazione sessuale, un altro è la teoria gender“.
A questo punto, cerco il testo del DDL per poter giudicare di mio: molto brevemente, esso prevede il consenso informato preventivo delle famiglie o degli studenti maggiorenni per attività scolastiche riguardo la sessualità, disposizioni per coinvolgere esperti esterni, e l’esclusione di attività inerenti la sessualità per quanto riguarda le scuole d’infanzia e primaria.
Caro Blogger, io non sono una persona esperta né di pedagogia né di sessuologia, però sono d’accordo che non venga insegnata la sessualità nelle scuole d’infanzia e primaria, ritengo che a quell’età i bambini non abbiano ancora la maturità adeguata per affrontare questa materia. Per quanto riguarda, invece, gli studenti delle scuole di secondo grado, mi perdoni la sfrontatezza, ma non mi pare che i ragazzi di oggi siano così sprovveduti, anzi……
Per quanto riguarda invece la “parte affettiva” e la tragedia (su questo non si discute!) dei femminicidi, prima di tutto, se le famiglie insegnassero ai figli a portare rispetto, non ci sarebbe bisogno di terzi che lo facciano. Chi è nato prima del 2000 ed è stato educato (in tutti i sensi), ha rispettato tutti comunque, nonostante mancanze di corsi scolastici. Certamente un corso non nuoce, ma ritengo che un’educazione data ad un ragazzo ormai grande non possa sopperire ad un’educazione mai ricevuta.
In secondo luogo, al di là di tutti i possibili DDL del ministro Valditara, vorrei chiedere a tutte le persone, giustamente preoccupate per i femminicidi e per il loro aumento, se hanno voglia di riflettere sul fatto che fino a dieci, venti anni fa, quando tra l’altro (a proposito di educazione giovanile) ve n’era ancora un briciolo, non venivano uccise tutte queste donne; e il famoso “patriarcato” di cui tanto parlano, era sicuramente più presente di adesso, sotto molti punti di vista. Quello che penso è che non può essere la società patriarcale la causa di tutto questo, ma qualcosa che in questa società sta succedendo e si sta dispiegando sempre di più….
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