Si riporta la lettera come ricevuta.
(de Il Grillo Scrivente)
“Lo stagista inaspettato”: un film che, con serenità, affronta argomenti… “politicamente divisivi”.
Caro Blogger, sabato 7 novembre scorso ho visto un film molto interessante: “Lo stagista inaspettato”. Attori principali (il per me “grande”) Robert De Niro e Anne Hathaway, che ha raggiunto la fama soprattutto con il film “Il diavolo veste Prada”. È interessante e difficile allo stesso tempo, parlare di questo film, perché tocca più argomenti.
La trama: un 70nne pensionato e desideroso di darsi da fare in qualche modo risponde ad un annuncio di un’azienda in cerca di stagisti senior. Molto brevemente, l’uomo dovrà affiancare la dirigente (giovane) dell’azienda.
All’inizio assistiamo ad un “incontro” tra generazioni: lui anziano, circondato da giovani, che parlano di Social, “Like”, vendite online, e maneggiano i computer come fossero bicchieri d’acqua; devono ovviamente insegnargli tutto! Anche lui, però, finirà per insegnare loro tante cose: come parlare alle donne che hanno fatto arrabbiare, tipi di abbigliamento adeguati, eccetera.
Forse, da questo punto di vista, il bello del film è proprio che nessuna generazione viene disprezzata e ciascuna “può dare il suo”.
Poi il tema del femminismo: la situazione è chiara, in questo caso abbiamo un uomo (pure anziano) che sta agli ordini di una donna (pure giovane). Non solo, ma il marito ha abbandonato la sua brillante carriera per lei, per badare lui alla casa e alla figlia. Il tema però non viene vissuto con ossessione; e alla fine sono proprio loro, il “maschio anziano” ed il marito, che la sproneranno a non lasciare la sua “creatura”, alla quale ha “dato vita” e che manda avanti in modo impeccabile.
Infine il tradimento. E qui per me si può aprire un dibattito che potrebbe riempire pagine. Perché vede, caro Blogger, più di qualche volta ho visto sceneggiati o film in cui “lui” tradisce una “lei” che lo trascura; “sentenza”: disgraziato farabutto che ha fatto una cosa del genere alla poveretta.
Allora, nel caso specifico di questo film, lui si pente, si scusa, parlano tanto di varie cose, si chiariscono e si riconciliano; ma se vogliamo parlare del concetto in senso generale, non mi si fraintenda, è ovvio che una persona non va tradita; è un comportamento disonesto, che ferisce chi lo scopre e non è giustificabile. Se si hanno dei problemi, li si affronta e discute. Però, mi scusi, caro Blogger, non è mica giusto vedere solo chi tradisce come “colpevole” e la persona che trascura l’altro la povera vittima innocente: mi è lecito dire che forse un po’ quantomeno di responsabilità ce l’ha anche lei? È vero che non è giusto sacrificare un lavoro che si ama, e nel quale si crede, per la famiglia. La conciliazione casa – lavoro è proprio l’argomento sul quale da anni si accendono mille dibattiti; ed è esattamente l’obiettivo da perseguire! Ma dev’essere una conciliazione, appunto: nemmeno una famiglia va sacrificata, se uno ci crede veramente… È pur sempre (anche quella) una responsabilità. Se ti rendi conto che l’ago della bilancia pende più da una parte…beh, allora scegli quella senza distruggere l’altra.
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