Povera Italia… ma, soprattutto, poveri italiani…

(di Biagio Mannino)

Non fatevi illusioni!
Siamo nel mezzo della campagna elettorale. Un mese dal 25 settembre… 2022!
Una data che resterà nella storia! Perché? Perché, semplicemente, non cambierà assolutamente niente!
Partiti vecchi e meno vecchi, Deputati e Senatori vecchi e meno vecchi, lì, a confrontarsi e a dire, anche qui, sempre le stesse cose.
Stiamo assistendo ai vari dialoghi e scontri a distanza, dove quelle forze che, tutte assieme appoggiavano il Governo Draghi, ora sembrano essersi dimenticate completamente di essere state la causa della situazione che gli italiani stanno vivendo.
La crisi energetica, la crisi lavorativa, l’inflazione, l’autunno che si prospetta di fronte a noi… tante cose che, noi, che cerchiamo di vivere facendo i conti con la realtà, quella vera, quella delle bollette soffocanti che ci attanagliano, quella della perdita dei posti di lavoro, quella del non sapere dove sbattere la testa, quella di non poter permettersi di pensare al domani con un minimo cenno di sorriso sul volto, noi, e non voi, la conosciamo molto bene!
Che tristezza i litigi nel PD! L’assegnazione dei collegi, dei posti in lista, mentre là fuori, nel Paese reale, si fanno i conti con le monetine rimaste in tasca.
Che tristezza quei giovani candidati… e… candidate… (scusate la ripetizione ma…non si sa mai… la parità di genere..) così sorridenti nelle loro pure e fanciullesche foto che girano all’infinito su Facebook, convinti di cambiare il mondo… mentre, i loro coetanei, il mondo lo cambiano veramente, andando via con le loro lauree per lavorare altrove ed essere riconosciuti nei loro meriti.
Che tristezza sentire parlare di “duelli televisivi” tra candidati quando, in televisione, dovrebbero andarci gli italiani a raccontare le loro condizioni di vita.
Che tristezza gli slogan privi di contenuti veri e che tristezza vedere che chi ha fatto, tanto, nel Governo Draghi, non ricordi tutti i “meriti” e i “grandi successi ottenuti”.
Sì, è vero, agli italiani “interessa” molto se Casini si scontrerà con Sgarbi nel collegio di Bologna, che Letta e Salvini saranno nella competizione in Lombardia quando, all’orizzonte, si prospetta non solo un inverno al freddo per l’aumento sproporzionato del gas, ma anche privo di calorie perché i soldi ci mancheranno e risparmieremo su tutto mentre, tutto, aumenta.
Ma dobbiamo dire grazie al Governo Draghi, ai ministri definiti i “migliori”, a quei partiti che hanno appoggiato, sostenuto e votato… tutto! E poi, inspiegabilmente, la perdita della memoria, della memoria di quello che è stato fatto e, in particolare, delle conseguenze di quello che è stato fatto.
In quest’ultimo anno si sono viste tante cose: incontri al vertice, staff di organizzatori e di sicurezza impegnatissimi, alberghi, ricevimenti, cene, perché no, fotografie di gruppo e tanti sorrisi nei vari “G” mentre, fuori gli italiani, lontani, soli, dove ancora oggi ci sono esclusi dal lavoro, nel mondo della sanità, dimenticati!
Perché non li ricordate? Perché? Nella vostra campagna elettorale non fate “vanto” di questa vostra decisione? Perché non vi fate vedere con chi, oltre a vivere la tragedia della crisi reale, è escluso dal proprio lavoro? Fate vedere queste cose e mettetele a confronto con i litigi per i posti nelle liste elettorali!
Povera Italia… ma, soprattutto, poveri italiani…

Libertà, lealtà e tradimento: le “contemporanee” tragedie di Friedrich Schiller.

(di Valentina Ortolani)

Das Gesetz hat noch keinen grossen Mann gebildet, aber die Freiheit
brütet Kolosse und Extremitäten aus
.

(tr. La legge non ha mai formato un grande uomo, mentre la libertà genera colossi e cose eccezionali)

Sono le parole di Karl Moor, protagonista de “Die Räuber” (I Masnadieri), una tragedia di Friedrich Schiller, uno dei più grandi autori del Settecento tedesco.

La libertà è un tema molto caro a Schiller: un’altra sua grande tragedia, il “Don Karlos”, parla della libertà dell’individuo e del popolo dall’oppressore, dall’ancien régime, dal tiranno che esercita la sua volontà di dominio. Per Schiller l’uomo è libero quando è assolutamente se stesso, e non condizionato dall’ambiente circostante o da costrizioni che si auto impone, fisiche e morali. Questa sua concezione lo rende, a mio avviso, un autore profondamente moderno: oggidì siamo liberi? Ci sentiamo liberi? Liberi di poter esprimere i propri pensieri senza scatenare polemiche; liberi di poter scegliere; liberi di vestirci secondo il nostro gusto o di manifestare i nostri interessi senza essere giudicati.

Non solo la libertà: moderno in Schiller è anche il tema degli affetti, della lealtà, del tradimento da parte di chi ci è più vicino: in “Die Räuber”, Franz Moor, perfido, bugiardo e ambizioso, tradirà il fratello Karl: gli farà credere che il padre non gli ha perdonato il comportamento tenuto in passato e che non lo vuole più vedere. Da ciò, Karl diventerà un “masnadiere” e comincerà a svilupparsi la trama che sfocerà, ovviamente, in tragedia, con la morte del padre a causa di un infarto, quando apprenderà che il “suo” Karl si è unito ai masnadieri, e con la prigionia di Karl stesso, che si costituirà.

In particolare il tradimento è, a mio parere, un tema non solo attuale, ma anche eterno: sono molte, moltissime, le persone che vengono tradite e/o ferite proprio da chi hanno più vicino. E d’altra parte, lo dice pure il detto, “dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io”….

NOTA: l’immagine in questo post è di libero uso ed è tratta da Wikipedia Commons.