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𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐎𝐑𝐃𝐈𝐍𝐄 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐈𝐀𝐋𝐄. 𝐀𝐒𝐒𝐄𝐃𝐈𝐎 𝐄 𝐑𝐈𝐒𝐂𝐀𝐓𝐓𝐎 𝐃𝐄𝐈 𝐏𝐎𝐏𝐎𝐋𝐈.

Si riporta il comunicato come ricevuto.

𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐎𝐑𝐃𝐈𝐍𝐄 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐈𝐀𝐋𝐄

𝐀𝐒𝐒𝐄𝐃𝐈𝐎 𝐄 𝐑𝐈𝐒𝐂𝐀𝐓𝐓𝐎 𝐃𝐄𝐈 𝐏𝐎𝐏𝐎𝐋𝐈

Il mondo che si prepara e la speranza su ciò che va salvato

𝐌𝐚𝐫𝐠𝐡𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚 𝐅𝐮𝐫𝐥𝐚𝐧 e 𝐓𝐨𝐦𝐦𝐚𝐬𝐨 𝐌𝐢𝐧𝐧𝐢𝐭𝐢

Un racconto senza sconti dalle loro opere prime

𝐁𝐑𝐈𝐂𝐒 𝐒𝐂𝐀𝐂𝐂𝐎 𝐌𝐀𝐓𝐓𝐎

𝐈 𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀𝐃𝐈𝐎 𝐄 𝐋’𝐎𝐑𝐃𝐈𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐄

𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 𝟏𝟐 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄 𝐎𝐑𝐄 𝟏𝟔 𝐁𝐔𝐉𝐀 (𝐔𝐃)

Casa della Gioventù

Strade dal Plevan

Prenota il tuo posto a 𝐢𝐧𝐟𝐨@𝐜𝐚𝐬𝐚𝐝𝐞𝐥𝐬𝐨𝐥𝐞.𝐭𝐯

Per info:

𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚 𝟑𝟒𝟕 𝟗𝟖𝟐𝟓𝟗𝟔𝟑

𝐆𝐢𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝟑𝟓𝟏 𝟓𝟒𝟕𝟔𝟑𝟖𝟎

La geografia cambia con la Storia. Anche a Kazan, dove si è svolto il XVI° vertice dei BRICS, in cui Margherita Furlan ha rappresentato il giornalismo italiano. BRICS SCACCO MATTO fa un’analisi spietata dei destini del mondo e dell’Italia, tratta dei nuovi corridoi energetici e commerciali e di dedollarizzazione. La posta in gioco a Kazan non poteva essere più alta. Qui l’Eurasia èdivenuta Afro-Eurasia. Coloro che in passato sono stati egemoni, e che sono abituati ancora oggi, sin dai tempi del colonialismo, a dominare il pianeta, sempre più spesso si rendono conto con stupore che gli altri non gli obbediscono più come prima.

La “maggioranza globale” è passata alla Storia come il punto di riferimento di un nuovo, emergente, carismatico, spaventoso sistema di relazioni internazionali mentre le grossolane tattiche del divide et impera cercano di rinviare l’inesorabile fine del Vecchio Ordine, rinnegando la propria esistenza spirituale: la cultura antica, il cristianesimo, l’intreccio di arte, letteratura, scienze e tecnica. A Kazan ci siamo avvicinati a un confine pericoloso. Il mondo non è più unipolare, l’America cambia, l’Italia perde l’occasione, l’Europa si riarma. La situazione mondiale è incandescente. E richiede “esperimenti di laboratorio”. I BRICS sono pronti.

Dove sta andando dunque il mondo?

Il libro di Tommaso Minniti procede in una suddivisione geo-filosofica della nostra società, attraverso tre diverse combinazioni politico-spirituali:

Disordine, Nuovo Ordine e Ordine Eterno

Il saggio passa in rassegna: la permanente crisi storica dell’Italia, che ha suicidato la Repubblica con il delitto Moro, ha partorito una politica mercenaria di pura movida parlamentare, mentre la Ragion di Stato realizza sottotraccia le mosse vere;

la gravissima situazione geopolitica di un diritto internazionale fondato sul divieto dell’uso della forza, in cui per muovere guerre illegittime, c’è bisogno di pretesti sempre più artefatti e scioccanti;

la diaspora dei cristiani traditi da chi sta pervertendo e svendendo l’Istituzione spirituale più importante di ogni tempo: la Chiesa.

In questo panorama si innesteranno le illusioni del mondo: l’intelligenza artificiale, il proliferare incontrollato di generi sessuali, l’abominio di una scienza malthusiana che presidia le porte della vita: nascita e morte, attraverso aborti e aiuti vari a morire. L’Ordine Eterno sarà lì, imperituro, non suscettibile di novità o di progresso e pronto a essere afferrato come appiglio per chi vorrà restar saldo. Riusciremo a vedere quest’Ordine, nella costante indifferenza alla verità? E cosa faremo, alla prossima crisi grave, pressati da una folla di consimili pronti a gettarsi nel crepaccio? Dovremo ancorarci al senso della vita, sapendo che la Verità è una e le allucinazioni copriranno quasi tutto il resto. Alla fine di questo profondo scavo di coscienza il lettore avrà più chiara la percezione della speranza, della responsabilità e di un percorso di salvezza che prenda la luce da dove essa è piena, non dal baratro delle tenebre, sempre pronto ad aprirsi al batter d’ali superbo dei tanti Icaro al primo ed unico volo.

MARGHERITA FURLAN: giornalista, saggista, direttore editoriale de La Casa Del Sole TV. Si occupa principalmente di Russia e Medio Oriente. Già vice direttrice e co-fondatrice di Pandora TV, prima web tv italiana diretta dal noto giornalista Giulietto Chiesa. Sceglie di fare informazione per essere al servizio del bene comune. Perché non sappiamo più cosa realmente sta succedendo nel mondo, così come a casa nostra, e se non sappiamo dove siamo, non sapremo orientarci. Dai padroni universali. O da chiunque. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

TOMMASO MINNITI: regista, attore, autore. Laureato in Giurisprudenza e diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano di Giorgio Strehler. Incredulo sui guasti del proprio tempo, nel 2021 lascia il Teatro istituzionale e realizza il suo primo film: NON È UN CASO, MORO sul delitto Moro e sulla morte della Repubblica italiana. Compone una pièce dal titolo: SPEZZA LE TAVOLE SENZA LEGGE! Monologo sul dilagare dell’antimorale massonica nel mondo. Da questo spunto, scrive il suo primo libro: I SENZADIO E L’ORDINE DELLE COSE a cui dedica intensi mesi di lavoro in solitudine e in grazia.

IL PORTO DI TRIESTE AL CAIRO, IN EGITTO, AL CENTRO DELLA CONFERENZA HYDROGEN MEDITERRANEAN SUMMIT

Si riporta il comunicato come ricevuto.

COMUNICATO STAMPA

LE SFIDE E LE OPPORTUNITÀ LEGATE ALLO SVILUPPO DELL’IDROGENO

IL PORTO DI TRIESTE AL CAIRO, IN EGITTO, AL CENTRO DELLA CONFERENZA HYDROGEN MEDITERRANEAN SUMMIT

Trieste, 19 febbraio 2025 – Le sfide e le opportunità legate allo sviluppo dell’idrogeno, nel percorso verso una transizione energetica sostenibile, sono state al centro del dibattito questi giorni al Cairo, dove si è svolto l’Hydrogen Mediterranean Summit, evento internazionale organizzato dall’Unione per il Mediterraneo con la collaborazione dell’associazione Hydrogen Egypt.

L’evento ha visto la partecipazione di Istituzioni e delegati provenienti da numerosi Paesi, tra cui Egitto, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Libia, Francia, Spagna, Grecia, Croazia, Turchia, Lega Araba e Banca Africana di Sviluppo.

E proprio l’Egitto si sta candidando a diventare uno dei paesi chiave per la produzione e l’esportazione di idrogeno verde e ammoniaca verde, grazie alle grandi opportunità offerte dalla produzione di idrogeno da fotovoltaico e alla posizione logistica.

Durante il summit, particolare attenzione è stata rivolta al ruolo che l’idrogeno, l’ammoniaca e le hydrogen valley – veri e propri distretti energetici, pensati per produrre, immagazzinare e distribuire idrogeno verde – potranno giocare nella transizione energetica dei porti. Non è mancato un focus sugli scali situati lungo la direttrice Suez-Europa, che ha visto protagonisti Trieste e Fiume.

Significativa, dal lato egiziano, la presenza del porto di Damietta, tra i più dinamici nel settore dei nuovi combustibili, collegato a Trieste grazie a una nuova rotta RO-RO inaugurata a dicembre.

L’intervento del Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Vittorio Torbianelli, invitato a partecipare all’evento, è stato realizzato in collaborazione con la Direzione centrale lavoro e formazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e ha avuto l’obiettivo di presentare il sistema integrato della Hydrogen Valley transfrontaliera del FVG e le sue opportunità.

Il tema si inserisce nel quadro del Piano Mattei, che potrebbe favorire lo sviluppo delle infrastrutture per l’interscambio di idrogeno fra Nord Africa e Italia e da qui anche verso altri paesi europei.

“Seguire da vicino le dinamiche di quelle che saranno le nuove commodities energetiche è fondamentale per un hub di respiro europeo come il nostro” ha rimarcato Torbianelli. “Ringrazio la Regione FVG per il contributo sui contenuti che abbiamo presentato al Cairo davanti ad una platea internazionale. Trieste, sede del più importante terminal petrolifero del Nord Mediterraneo, è oggetto di grande attenzione da parte dell’Egitto sia per le potenzialità legate a future pipeline, sia per lo sviluppo di terminal intermodali nave/treno per l’idrogeno prodotto in Egitto”.

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DATI DI TRAFFICO 2024: PIÙ DI 63 MLN DI TONNELLATE MOVIMENTATE NEI DUE PORTI DEL SISTEMA DELL’ADRIATICO ORIENTALE

Si riporta come ricevuto.

COMUNICATO STAMPA

DATI DI TRAFFICO 2024: PIÙ DI 63 MLN DI TONNELLATE MOVIMENTATE NEI DUE PORTI DEL SISTEMA DELL’ADRIATICO ORIENTALE

A TRIESTE CRESCONO I VOLUMI TOTALI (+7,14%)

TEU (-1,21%); RO-RO (-1,07%)

Torbianelli, il bilancio di fine anno: « Ci aspetta un 2025 impegnativo. Il sistema portuale e logistico nonostante la crisi, sta tenendo. »

Trieste, 31 gennaio 2025 – “Nonostante il contesto geopolitico internazionale, la crisi del Mar rosso e la recessione economica, il sistema portuale e logistico giuliano sta tenendo, grazie anche al lavoro degli operatori”. È quanto afferma il commissario straordinario dei porti di Trieste e Monfalcone Vittorio Torbianelli, commentando i dati di traffico di chiusura annuale.

Come preannunciato a novembre, il sistema dei porti di Trieste e Monfalcone archivia il 2024 con un segno positivo e più di 63.000.000 di tonnellate di merce movimentata.

Sulle banchine dello scalo giuliano i volumi totali dei 12 mesi hanno raggiunto quota 59.540.505 tonnellate (+7,14%). Risultato trainato principalmente dalle rinfuse liquide, driver della crescita generale con 41.261.754 tonnellate e un incremento a doppia cifra (+10,64%).

Il settore container, dopo un inizio molto problematico dovuto alla crisi del Mar Rosso, ha chiuso l’anno con una stabilità complessiva rispetto all’anno precedente (-1,21%), attestandosi su 841.867 TEU. Nell’insieme, i numeri sono addirittura in aumento se si considera il dato dei TEU pieni, 608.327 (+4,02%), mentre risultano in calo quelli vuoti, 233.540 (-12,65%).

Nel comparto RO-RO, i cui valori a fine anno tornano a crescere (+7,51% nel singolo mese di dicembre), le unità transitate sono state 295.386: numeri di poco inferiori a quelli del 2023 (-1,07%), mentre le toccate dell’autostrada del mare sono cresciute (+8,08%), anche grazie all’introduzione di nuove linee marittime, passando da 804 del 2023, a 869 nell’anno appena concluso.

Lieve aumento per le merci varie (+1,81%) e 18.157.699 tonnellate movimentate.

Forte rallentamento nel settore delle rinfuse solide (-72,72%) con 121.052 tonnellate, riconducibile alla caduta della sottocategoria prodotti metallurgici che non ha registrato traffico nel corso dell’anno. Da segnalare, viceversa, il balzo in avanti della sottocategoria cereali (75.331 tonnellate e +12,99%), indice del crescente interesse dimostrato dall’industria alimentare per il porto di Trieste.

Sul fronte ferroviario il sistema dello scalo giuliano ha movimentato complessivamente 11.147 treni (-9,94%). La perdita è stata causata in parte dai grandi lavori sulle reti (Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia), e dalle difficili condizioni meteo durante l’anno nel Centro Europa che hanno condizionato pesantemente tutta la circolazione ferroviaria. All’interno di questo quadro, si evidenzia però il buon andamento dei treni nell’Interporto di Cervignano (+17,44%).

Ottima la prova del traffico croceristico gestito dalla Trieste Terminal Passeggeri: (+8%) rispetto all’anno precedente, con un totale di oltre 500.000 crocieristi.

Per quanto riguarda Monfalcone, lo scalo che ha risentito maggiormente delle problematiche collegate al quadro geopolitico (conflitto russo-ucraino e Mar Rosso) e alla crisi del settore automobilistico, chiude il 2024 in perdita, registrando una movimentazione complessiva di 3.586.782 ( -6,34%).

Andando nel dettaglio, flessione per le rinfuse solide con 2.861.448 tonnellate (-5%), ma importante lo sprint dei cereali (+23,65%) e dei prodotti chimici (+34,45%). Decrescita nel settore delle merci varie (-11,43%) con 724.185 tonnellate movimentate e pesante contrazione per i veicoli commerciali (-20,57%) con 86.722 mezzi transitati, dovuta alla elevata tassazione presente ancora in Turchia ed alla riconversione delle linee produttive dello stabilimento Fiat di Bursa.

Anche a Portorosega rallentamento per il settore ferroviario (-2,53%), ma va considerato che i 1.848 treni totalizzati nel 2024, rappresentano il secondo miglior risultato degli ultimi anni.

Guardando invece al 2025 Torbianelli commenta: “Fare previsioni in questi tempi turbolenti lascia il tempo che trova, ma sappiamo già che i prossimi mesi saranno particolarmente impegnativi, principalmente per la crisi economica tedesca, l’atteso ridisegno di alcuni servizi marittimi, anche legati alle nuove alleanze, i lavori sulle linee ferroviarie del retroterra che implicheranno inevitabilmente dei rallentamenti. Nonostante questo, il grande lavoro e la crescita degli investimenti portati avanti da pubblico e privato ci da’ comunque fiducia e ottimismo”.

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