Si riporta la lettera come ricevuta.
“Addio piccolo Paolo…”
(de Il Grillo Scrivente)
Paolo Mendico, un ragazzino di quattordici anni, si è ucciso la sera prima di andare a scuola. Penso ormai lo sappiano tutti. Il Ministro Valditara ha inviato ispettori all’istituto superiore Fondi per far luce sulla vicenda; per una “conferma”, se possiamo chiamarla così, che il suicidio del ragazzo sia stato provocato da tutte le vessazioni che Paolo subiva da un anno. Infatti la Procura di Cassino ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. I genitori hanno dichiarato che gli spezzavano le matite, gli scarabocchiavano i quaderni, facevano disegni osceni, accompagnati dal suo nome, nei bagni. Lo prendevano in giro per i suoi modi gentili di fare, per la sua capigliatura bionda, e per questo lo chiamavano “Paola”…
Davanti a tutto questo, caro Blogger, non ci sono assolutamente parole. C’è solo la tragedia di un ragazzo che aveva tutta la vita davanti, e che ha sofferto l’inferno per un anno. E la crudeltà! La crudeltà di una società sempre più spietata; dove i più arroganti infieriscono sempre più sui più deboli.
Purtroppo queste cose non sono “nuove di adesso”; il bullismo è sempre esistito. Ma, prima di tutto, mi permetto di dire, non a questi livelli. Secondo luogo, in molte famiglie, quando un genitore veniva a sapere che suo figlio aveva fatto cose del genere, ….diciamo che gli faceva passare la voglia di rifarle…. Ora? Ai microfoni del giornalista Marco Agostino, di La 7, i genitori hanno dichiarato che “non c’era nessuno al funerale, neanche i genitori”. C’era solo un grande amico di Paolo.
Questa lettera la concludo con tre sole, uniche, possibili parole: addio piccolo Paolo….
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