
(di Biagio Mannino))
Continua l’esperienza “Io resto a casa”. Da lunedì 9 marzo, quando il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte comunicava le prime dure restrizioni, gli italiani si trovano a condurre una vita molto limitata.
La necessità di far uso di queste difficili misure si unisce anche all’urgenza di applicarle per ottenere, nel minor tempo possibile, degli oggettivi risultati di miglioramento della situazione.
In gioco c’è tutto: da quel fondamentale diritto alla salute, così profondamente voluto dai Padri Costituenti nel 1946, alla tenuta dell’intero Sistema Italia, in tutti i suoi elementi, produttivi, economici, finanziari, sociali.
Una sfida enorme che vede, al momento, il popolo italiano trovare un’unione nella direzione espressa da un Governo che, solo poche settimane fa, si trovava ad affrontare altri problemi, sì importanti, ma non gravi come quello rappresentato dall’epidemia di Corona Virus.
Nessuno immaginava di provare quanto in questo momento 60 milioni di italiani vivono.
Restare a casa, confinati ed isolati, dove le abitudini sono state completamente travolte, dove il contatto umano appare quanto mai lontano.
E tutto questo per un tempo che, al momento, sembra non essere quantificabile.
Rinunciare al fine di non dover rinunciare ancora di più.
Gli italiani stanno dimostrando un grande carattere, un senso di disciplina sempre messo in discussione ma che, in questo caso, diviene addirittura esemplare per chi si troverà ad attraversare a breve la stessa situazione.
Non mancano le iniziative legate anche alla buona fantasia che porta a sdrammatizzare ed a cogliere il meglio, per quanto possibile.
Mentre le strade sono vuote come mai lo sono state, mentre tutte le attività di svago, di ritrovo, di socializzazione, sono chiuse, mentre gli autobus viaggiano vuoti, dalle finestre delle case, qualcuno si improvvisa cantante, qualcun altro musicista e il tempo passa in una gelida, ma fortemente voluta, allegria.
“Andrà tutto bene” è la frase che gira adesso nei social, in WhatsApp, in Facebook, in Twitter e ovunque, a ribadire la ferma intenzione di un popolo intero ad essere collaborativo per raggiungere il risultato.
Nella difficoltà si vedono le doti migliori e le intenzioni si uniscono alle capacità di tutti, piccole e grandi che siano.
Insomma l’immagine è proprio quella di un popolo serio e determinato che ha messo da parte i litigi e che, in questo momento, segue le indicazioni di chi governa.
Lo dicono i sondaggi dove, attualmente, due italiani su tre, sono favorevoli all’operato del Governo.
Non si può dire altrettanto per l’Unione Europea che, nuovamente, sembra perdere l’occasione per dare un senso di appartenenza e di popolo proprio ai suoi cittadini.
Gli Stati membri cercano di affrontare la drammatica situazione a modo proprio, in contatto, scambiandosi informazioni ed esperienze ma, quella struttura unica, la UE, sembra essere smarrita e disorientata, incapace, nuovamente a reagire alle concrete emergenze , mettendo sempre più in evidenza le mancanze della sua realtà, mettendo in discussione le proprie ambizioni di aspirante Stato.
Un vero peccato perché, mentre l’Italia si ritrova, l’Europa si perde.
La necessità di far uso di queste difficili misure si unisce anche all’urgenza di applicarle per ottenere, nel minor tempo possibile, degli oggettivi risultati di miglioramento della situazione.
In gioco c’è tutto: da quel fondamentale diritto alla salute, così profondamente voluto dai Padri Costituenti nel 1946, alla tenuta dell’intero Sistema Italia, in tutti i suoi elementi, produttivi, economici, finanziari, sociali.
Una sfida enorme che vede, al momento, il popolo italiano trovare un’unione nella direzione espressa da un Governo che, solo poche settimane fa, si trovava ad affrontare altri problemi, sì importanti, ma non gravi come quello rappresentato dall’epidemia di Corona Virus.
Nessuno immaginava di provare quanto in questo momento 60 milioni di italiani vivono.
Restare a casa, confinati ed isolati, dove le abitudini sono state completamente travolte, dove il contatto umano appare quanto mai lontano.
E tutto questo per un tempo che, al momento, sembra non essere quantificabile.
Rinunciare al fine di non dover rinunciare ancora di più.
Gli italiani stanno dimostrando un grande carattere, un senso di disciplina sempre messo in discussione ma che, in questo caso, diviene addirittura esemplare per chi si troverà ad attraversare a breve la stessa situazione.
Non mancano le iniziative legate anche alla buona fantasia che porta a sdrammatizzare ed a cogliere il meglio, per quanto possibile.
Mentre le strade sono vuote come mai lo sono state, mentre tutte le attività di svago, di ritrovo, di socializzazione, sono chiuse, mentre gli autobus viaggiano vuoti, dalle finestre delle case, qualcuno si improvvisa cantante, qualcun altro musicista e il tempo passa in una gelida, ma fortemente voluta, allegria.
“Andrà tutto bene” è la frase che gira adesso nei social, in WhatsApp, in Facebook, in Twitter e ovunque, a ribadire la ferma intenzione di un popolo intero ad essere collaborativo per raggiungere il risultato.
Nella difficoltà si vedono le doti migliori e le intenzioni si uniscono alle capacità di tutti, piccole e grandi che siano.
Insomma l’immagine è proprio quella di un popolo serio e determinato che ha messo da parte i litigi e che, in questo momento, segue le indicazioni di chi governa.
Lo dicono i sondaggi dove, attualmente, due italiani su tre, sono favorevoli all’operato del Governo.
Non si può dire altrettanto per l’Unione Europea che, nuovamente, sembra perdere l’occasione per dare un senso di appartenenza e di popolo proprio ai suoi cittadini.
Gli Stati membri cercano di affrontare la drammatica situazione a modo proprio, in contatto, scambiandosi informazioni ed esperienze ma, quella struttura unica, la UE, sembra essere smarrita e disorientata, incapace, nuovamente a reagire alle concrete emergenze , mettendo sempre più in evidenza le mancanze della sua realtà, mettendo in discussione le proprie ambizioni di aspirante Stato.
Un vero peccato perché, mentre l’Italia si ritrova, l’Europa si perde.

NOTA: l’immagine “bandiere” in questo post è tratta do google immagini.