“Vogliamo giustizia e verità”. Trieste si prepara ad un nuovo corteo per sapere e non dimenticare.

“Vogliamo giustizia e verità”.
Queste sono le parole che, immediatamente, colpiscono l’attenzione, ci fermano e ci invitano a riflettere, a pensare, a ricordare e a non dimenticare.
Queste sono le parole che appaiono sul volantino che presenta una importante iniziativa, rivolta a tutti, vaccinati e non vaccinati, che, assieme, vogliono conoscere e sapere.
Troppo è accaduto per essere messo da parte, troppe sono state le vicende non chiarite e troppi sono i dubbi che si stanno presentando all’orizzonte.
Trieste è stata al centro delle manifestazioni che, in nome dei diritti inalienabili e del valore e della difesa della democrazia, chiedevano chiarezza, verità e rispetto.
Di seguito il comunicato stampa così come fornito dalla organizzatrice dell’evento, la Signora Alessandra Covach.

Comunicato stampa: “DOMENICA 24 LUGLIO ALLE ORE 19 IN PIAZZA PONTEROSSO UN CORTEO COMMEMORATIVO, SILENZIOSO, ricorderà chi non può più essere al nostro fianco, continuare gli studi, vivere con i suoi cari, scegliere il suo futuro. Il 15 aprile, la rivista Food and Chemical Toxicology pubblica l’ennesimo studio sui possibili effetti avversi ai vaccini anticovid: ”Innate immune suppression by SARS-CoV-2 mRNA vaccinations: The role of G-quadruplexes, exosomes, and MicroRNAs”.
Un’accurata analisi dei potenziali rischi legati alla somministrazione dei vaccini a tecnologia mRNA, che si conclude con un appello alle istituzioni e alla popolazione civile: “Miliardi di vite sono potenzialmente a rischio, date le grandi dimensioni del numero di individui a cui sono stati iniettati i vaccini mRNA SARS-CoV-2 e l’ampia gamma di esiti avversi che abbiamo descritto.

I danneggiati da vaccino in Europa sono centinaia di migliaia.
736.188 CITTADINI EUROPEI HANNO SEGNALATO
1.946.937 GRAVI REAZIONI AVVERSE AL VACCINO
1.030 CASI AL GIORNO!
115.426 SEGNALAZIONI EUROPEE
IN PIU’
DAL 5 MARZO AL 7 MAGGIO. IL TASSO DI SEGNALAZIONE
INDICA “CASI FREQUENTI”

Le reazioni avverse colpiscono prevalentemente giovani. Il dato che emerge dall’analisi del sistema di farmacovigilanza passiva è che i sintomi sono multipli.

Il principio di precauzione, che dovrebbe ispirare l’azione dei professionisti della sanità, è mancato ed espone i pazienti ad un grave rischio per la loro salute con la somministrazione di ulteriori dosi.
Già il British Medical Journal del 19 febbraio aveva messo in guardia sull’assenza di un adeguato controllo indipendente e chiesto trasparenza e dati.
La mistificazione della verità crea una realtà priva di tutele. Chiediamo dati, accertamenti, e maggiore sicurezze: è un nostro diritto. Chiediamo libera scelta senza coercizioni di alcun tipo, dopo adeguata informazione.
Perché non ci siano altri ragazzi che debbano pagare le spese di una gestione arrogante , frettolosa e superficiale invitiamo tutti ad unirsi domenica 24 luglio in Piazza Ponterosso a Trieste.

.”.

Finisce il Governo Draghi. Finisce il peggior Governo della storia repubblicana.

(di Biagio Mannino)

Un anno e mezzo di Governo. Un anno e mezzo di Governo con Mario Draghi Presidente del Consiglio.
Tante erano le aspettative, le speranze che l’Italia potesse fare quel passo avanti che, in nome di una situazione emergenziale pandemica, avrebbe potuto rappresentare il punto di partenza per affrontare e superare alcune delle sue fragilità.
L’opportunità di mettere a posto un Paese che, dopo tangentopoli, ha visto alternarsi politici vecchi e nuovi che promettevano e promettevano, mentre l’Italia agonizzava lentamente, perdendo posizioni in tutti i settori, da quelli economici e finanziari a quelli sociali.
E come se non bastasse tanti record, negativi come, ad esempio, lo Stato più vecchio del mondo, lo Stato con la più bassa natalità al mondo, uno dei più alti debiti pubblici, la fragilità del territorio e tanto altro ancora.
Certamente il lavoro per Draghi non mancava, ma…
Tante speranze su Draghi e su quello che troppo entusiasticamente veniva definito il “governo dei migliori”.
Quel Governo che, sì, ha sorpreso, molto. Ha prodotto, molto, con impegno, molto, meticolosità, molta, quasi scientifica, molta. Ma…
Forse la stanchezza, la distrazione, capita, non ha fatto vedere che… ha prodotto risultati impensati ed impensabili per uno Stato, l’Italia, che pone al centro della sua Costituzione la democrazia ed il lavoro.
Il Governo Draghi si scopre essere quello delle restrizioni soffocanti, quello del Green Pass, quello della autorizzazioni, quello che poneva gli over 50 che non accettavano di vaccinarsi di fronte alla “scelta” iniezione o miseria.
Sì, miseria, perché, se c’è qualcuno che ha dimenticato, gli over 50 ed anche altre categorie di lavoratori, erano interdetti dal loro diritto costituzionale di lavorare, dal loro diritto di muoversi con i mezzi pubblici, dal loro diritto di accesso anche alle banche, là dove erano depositati i loro soldi.
Il Governo Draghi, quello che si è ingegnato nel rendere difficile fino all’impossibile la vita dei cittadini italiani, il Governo che ha guardato silente la crescente discriminazione che montava nel Paese nei confronti dei non vaccinati, isolati, impoveriti, disprezzati, denigrati e fatti oggetto di responsabilità.
Il Governo che ha posto l’Italia in prima linea nella “questione Ucraina”, che si è portato in una posizione di evidente contrapposizione con quella Russia, quella di Vladimir Putin, dalla quale l’Italia dipende non solo per il gas fondamentale per la sua produttività, ma anche per un volume considerevole di esportazioni.
Povertà su povertà, miseria su miseria, effetti di scelte politiche sulla lotta alla pandemia ancora dolenti e irrisolti e subito altre scelte di ulteriore penalizzazione del cittadino, andando ad avventurarsi, in nome di un atlantismo mai chiesto, lungo una strada che ha fatto volare l’inflazione e svuotato i conti dei risparmiatori.
Il Governo Draghi, quello dei migliori, così vicino alle esigenze dei cittadini che le centinaia di manifestazioni nel corso del 2021 e del 2022 sono state considerate al pari di niente. Quelle manifestazioni che portavano le persone, tante, tantissime, ad assumersi la responsabilità di esporsi in nome del loro lavoro, dei loro risparmi, dei loro figli, insomma, della loro vita, della nostra vita, che, per quanto piccola, è la loro e la nostra vita e nessuno ha il diritto di limitarla in alcun modo!
Finisce il Governo Draghi e una opinione pubblica salottiera televisiva di osservatori ed analisti “fai da te” lo piange disperatamente, senza però aver versato alcuna lacrima per tutti coloro che, da febbraio 2021, hanno perso persino il sorriso.
Camminate per la strada! Guardate i volti delle persone! Guardate come vive la gente, quali sono le loro ormai poche aspettative, le loro speranze e qual è il peso che portano sulle loro spalle dopo questo anno e mezzo di Governo Draghi!
Adesso c’è da ricostruire tutto, sulle macerie fumanti di quello che è rimasto, di un’Italia divisa anche nei rapporti familiari dopo mesi di contrapposizioni grandi e piccole.
Di nuovo l’opportunità di rimediare, ma con il rischio che , di nuovo, si guardi invece all’occasione.
Intanto, però, finisce il Governo Draghi. Finisce il peggior Governo della storia repubblicana…

NOTA: l’immagine in questo post è di libero uso ed è tratta da Wikipedia Commons.

Lettere al blog. “Forse perché se lo dice Vasco… va tutto bene!”.

Lettera al blog.

(de Il Grillo Scrivente)

Se lo dice Vasco, va tutto bene! Cos’ha detto Vasco? A conclusione del suo ultimo, recente concerto, ha detto (anzi, ha urlato) “Viva le femmine…..viva la figa!”. Certo che è volgare! Non solo, ma esaltare le donne nei loro organi genitali, e per di più col termine più volgare che ci sia….. Significa render inutili tutte le battaglie che le femministe ancor oggi fanno costantemente quando sostengono che la donna non vada giudicata per il suo corpo ma per le sue capacità intellettive e professionali; quando denunciano quanto le donne siano trattate come un oggetto e protestano quando vengono fatti commenti sull’aspetto fisico femminile (ad esempio il caso dell’allora ministro Maria Elena Boschi). Dicono sempre che il linguaggio è la prima cosa, che è fondamentale, che è la base per il cambiamento culturale necessario per il vero raggiungimento delle pari opportunità!
C’è una cosa che, invece, non mi è proprio chiara: perché le femministe adesso non dicono niente?… Come mai non si scatenano sui social, non scendono in piazza, non accusano Vasco Rossi di maschilismo, sessismo, di essere l’emblema del fatto che viviamo ancora in una società patriarcale,…..?
Forse perché se lo dice Vasco… va tutto bene!