Si riporta la lettera come ricevuta.
Ma che cos’è quest’ossessione, caro Blogger?
(de “Il Grillo Scrivente”)
Caro Blogger,
qualche giorno fa ho visto la targa di uno studio professionale accanto ad un portone: c’era scritto “Avvocata”. Le dico la verità, mi ha fatto riflettere. Certamente sono anni, ormai, che si sente e si legge su qualunque tipo di Media, parole indicanti ruoli istituzionali o professionisti, declinate al femminile; e se si osa declinarle al maschile (anche se confesso di considerarlo “neutro”), le femministe….beh diciamo che esprimono apertamente il loro dissenso. Ma addirittura “ufficializzato” sulla targa di uno studio, ancora non l’avevo visto.
Questo mi richiama alla mente quando, anni or sono, l’assessore (pardon, assessora…) Gaia Romani, della Giunta Sala, aveva fatto cambiare la targa dell’ufficio nel quale si accingeva a prestare servizio, appendendo una con la scritta “Assessora” (chiedo scusa, chi ha pagato quella targa, la dottoressa Romani o i contribuenti milanesi?).
Sempre qualche giorno fa, sento per caso una conversazione fra due persone in coppia, all’interno della quale, parlando di una cagnolina, viene usato il termine ”la cana”. A parte il fatto che, confesso, ho impiegato qualche secondo a capire cosa volesse dire. Però mi chiedo: non è possibile che queste persone “credano” veramente in quel che dicono…. Danno davvero tutta questa importanza ad una vocale da arrivare a coniugare simili terminologie? Ma che cosè quest’ossessione, caro Blogger? Perché sono tutti così fissati su queste cose e poi perdono di vista altre ben più importanti?
Dulcis (si fa per dire) in fundo, ieri su internet scopro che esiste un’associazione di donne che vogliono abbattere l’immagine della donna che dev’essere perfetta e della maternità stereotipicamente idilliaca, per far capire quanto in realtà le donne siano stravolte e che la maternità in realtà…diciamo ha i suoi aspetti duri. Per il nome di ques’associazione hanno scelto un titolo “squisitamente fine”, che quindi evito di riportare. Le dico solo, caro Blogger, che, per conoscenza ho visitato quel sito; nel quale devo dire c’è un vasto programma. Certi link però erano di una tale volgarità che, nonostante io non sia assolutamente una persona fanatica di moralismo e perbenismo, mi dispiace, ma ad un certo punto, ho smesso di leggere.
A sentire loro sembra che gli uomini non facciano niente e pretendano tutti di avere “donne modello” accanto; e che le donne siano tutte schiavizzate. Lo sa cosa vi leggo, in tutto quello che hanno scritto? Una grande, enorme rabbia! Una rabbia forse dovuta a delle situazioni personali gravi, che però, non risolte, hanno scatenato una frustrazione ed un malessere che poi queste persone riversano scatenandosi contro l’altro sesso generalizzando.
Ho come l’impressione che usando termini così arbitrariamente declinati al femminile, forse le donne si sentano più sicure, più forti…. Si sentano più “protette”, più difese nei loro diritti. Sì, ho l’impressione che dietro a tutto questo, forse in realtà si celino molta paura e fragilità.
E gli uomini, invece? Certi li vedo addirittura ancora più “presi da queste posizioni” rispetto alle donne.
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