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Vance riesce a demolire anche quel poco che restava della diplomazia e… dell’educazione.

BREVISSIME:
Vance riesce a demolire anche quel poco che restava della diplomazia e… dell’educazione.
(di Biagio Mannino)

Diplomazia, educazione, correttezza… Sembra tutto finito.
Espressione di tempi ormai lontani che diventano ricordo.
La realtà contemporanea è fatta di aggressività, nei fatti, nei toni, nei modi.
Lo vediamo e lo percepiamo bene anche nella nostra quotidianità, nelle relazioni, nelle persone, vicine o lontane, che ci circondano.
E chi ci rappresenta, che deve, o dovrebbe, essere l’esempio, ci indica la strada… verso il precipizio.
L’amministrazione Trump si sta decisamente impegnando a far rimpiangere la disastrosa esperienza della “generazione” Biden. E ci sta riuscendo!
Disastri finanziari e prospettive di un nuovo ulteriore impoverimento, mascherato da una non ben definita lotta alla globalizzazione.
Prepotenza allo stato originario delle cose ed incuranza degli effetti sulla vita dei popoli, della gente, quella vera, che combatte quotidianamente per andare avanti.
Il tutto condito da un linguaggio che diventa sempre più lontano dal concetto di moderazione e cortesia e si avvicina all’insulto ed all’ignoranza.
Questa volta ci pensa il Vice Presidente Vance che, a Fox News” sostiene che Washington ha preso in prestito denaro dai “contadini cinesi” .
La risposta e l’irritazione di Pechino non si è fatta attendere sostenendo che “È sorprendente e triste sentire parole così ignoranti e maleducate da questo vicepresidente” (fonte ANSA.it).
Un altro segnale che indica la via della decadenza per una classe di politici non all’altezza del loro ruolo ma, soprattutto, ci crede ancora qualcuno all’Atlantismo?
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Germania al voto: tutto potrebbe cambiare o… restare come prima.

BREVISSIME.

Germania al voto: tutto potrebbe cambiare o… restare come prima.

Oggi, 23 febbraio 2025, poco più di 59 milioni di cittadini tedeschi sono chiamati alle urne, dalle ore 8.00 alle ore 18.00, per eleggere i 630 componenti del Bundestag.

Molte sono le aspettative, in particolare sul risultato che potrebbe ottenere AfD.

Sebbene i sondaggi diano favorita la CDU, tutto si giocherà sul numero dei seggi che i 29 partiti partecipanti alla competizione elettorale, che riusciranno a superare la soglia del 5%, saranno in grado di far pesare in vista di sicure coalizioni, grandi o piccole.

Niente è escluso: da una realtà a guida CDU – AfD, ad una estremamente plurale volta a limitare proprio AfD.

Armi, ovvero… European obsession!

Armi, ovvero… European obsession!
(di Biagio Mannino)

Non ha pace l’Europa! Non nel contesto continentale, non nella sua storia passata e non nelle intenzioni verso il prossimo futuro!
Mentre negli USA il neoeletto Presidente Donald Trump ha iniziato a smantellare tutte le linee politiche e strategiche del predecessore Joe Biden, in Europa, o meglio, nell’Unione Europea, poco unita e molto europea, si guarda alla Russia solo ed esclusivamente come fonte di future guerre.
Trump e Putin si incontreranno mentre i vari leader europei si comportano come se alla Casa Bianca non fosse successo niente.
Le strategie sono cambiate e l’Europa, come già ci ha dimostrato Tusk, è pronta a fare la voce grossa a comando di chi arriva al potere oltre Atlantico.
Trump dice: “5% del PIL” dedicato alle spese militari e, immediatamente, le voci europee si allineano ubbidienti, facendo sembrare che i pericoli di guerre siano dietro l’angolo, mettendo da parte il malessere che gli europei vivono ormai dal 2020 ed aumentato grazie proprio alle scelte di allineamento alle direttive di Washington.
Kaja Kallas, ex Primo Ministro dell’Estonia, attuale Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in occasione della Conferenza annuale della European Defence Agency a Bruxelles, sostiene che l’Europa non abbia bisogno di un esercito unico ma di 27 eserciti pronti a difendere la stessa Europa dalle minacce provenienti dalla Russia. L’Ucraina, dice la Kallas, rappresenta il fronte della difesa e, di conseguenza, diviene necessario aiutarla.
Non solo, l’Alto Rappresentante ritiene che il sistema economico russo sia in difficoltà mentre la UE sta per varare il XVI pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia.
Di conseguenza, secondo la Kallas, diviene necessario spendere di più, per prevenire la guerra, per prepararsi alla guerra, e riguardo a tutto questo, “Non deve esserci nessun dubbio in alcuno di noi”.
Ormai, il declino della politica europea, sembra proprio inarrestabile… e non è detto, visto quanto accade, che non sia un bene.

NOTA: l’immagine in questo post è di libero uso ed è tratta da Wikipedia Commons:  Public Domain.