Dopo la vittoria di Robert Fico alle recenti elezioni legislative, la volontà dei cittadini slovacchi di dire NO alla linea politica di Ursula von der Leyen si conferma con le elezioni presidenziali: vince Peter Pellegrini, nuovo Presidente molto vicino al pensiero di Robert Fico.
E mentre la Slovacchia evidenzia come la UE degli ultimi cinque anni non abbia rappresentato gli interessi dei cittadini europei, Ursula von der Leyen definisce “amici di Putin” quei movimenti e partiti politici che vogliono un cambio di rotta nella gestione anche delle relazioni con la Russia.
Come emerso dall’ultimo Consiglio europeo ordinario, definito da molti come “Consiglio di guerra”, ad un percorso opportuno verso un costruttivo dialogo e verso un effettivo riavvicinamento alla Russia di Putin, in nome di un concreto e pragmatico interesse europeo in ambito energetico e, di conseguenza, produttivo e competitivo, si è preferito guardare all’autodistruttiva “economia di guerra”, gettando le basi per una difesa europea che poco si concilia con il concetto di “pace”.
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La povera UE scricchiola: primo colpo dalla Slovacchia.
La povera UE scricchiola: primo colpo dalla Slovacchia.
Se ne parla a Buongiorno Italia (RDE RADIO TV), la trasmissione a cura di Graziano D’Andrea con la partecipazione di Biagio Mannino.
Puntata 21/ stagione 2023-2024 2 ottobre 2023.
NOTA: l’immagine in questo post è di libero uso ed è tratta da Wikipedia Commons.
Dalla Slovacchia un “ALERT” per la UE.
(di Biagio Mannino)
Robert Fico ottiene un importante successo elettorale in Slovacchia, anche se il percorso per raggiungere la maggioranza che sostenga un suo Governo è ricco di ostacoli ed incertezze.
In ogni caso emerge in modo evidente come gli elettori si siano espressi a favore di una linea di rottura rispetto a quella precedente.
Emerge anche chiaramente la volontà di una visione politica diversa che si identifica in Robert Fico che non ha mai nascosto la sua contrarietà agli aiuti militari all’Ucraina, la sua vicinanza a Putin ed una difesa dei confini dall’arrivo di migranti.
Se guardiamo in chiave estesa il risultato delle elezioni in Slovacchia possiamo trovare delle potenziali implicazioni per quanto riguarda le prossime elezioni, questa volta nell’Unione Europea.
Sempre di più si avverte come nell’Europa post 2020, impoverita ed indebolita, lontana dalla produttività necessaria per essere competitiva a livello globale e sempre più dipendente dalle scelte di Washington, i cittadini europei vedano la loro sovranità a rischio e la loro vita quotidiana messa in discussione.
Il possibile asse Slovacchia – Ungheria potrebbe divenire una realtà in chiave limitativa della politica ormai dominante targata UE, alla vigilia di quelle elezioni che, per l’Europa, rappresentano un vero giudizio sull’operato di questi anni e sul futuro stesso della UE.
Intanto, mentre la Germania entra in recessione, in Polonia un milione di persone scendono in piazza a Varsavia per dire NO al Governo attuale che ha portato il Paese ad essere tra i più armati al mondo e in prima linea in una pericolosa potenziale contrapposizione con la Russia.
L’ALERT è stato inviato!
NOTA: l’immagine in questo post è di libero uso ed è tratta da Wikipedia Commons.