Paura. una riflessione di Biagio Mannino

il mare al tramonto. foto BM 2015
il mare al tramonto. foto BM 2015
Non lo so… no, non so perché, ma tutti abbiamo paura. Paura…
della povertà
delle malattie
di sbagliare
di parlare
di parlare delle malattie
di parlare di politica
di parlare di religione
di pensare
del dentista
dei gay
della libertà
di non essere liberi
dell’autorità
dell’assenza dell’autorità
del vicino
del giorno in cui il figlio si sposa
del giorno in cui la figlia si rende conto che la suocera non è cattiva
dei parenti
della solitudine
della gente
dello psicologo
delle orecchiette con le cime di rape
delle critiche
della riforma costituzionale di Renzi
di perdere il lavoro
di non essere promossi
di non essere considerati
di non fare carriera
della depressione
del marito
della moglie
dei figli
dei genitori
degli stranieri
dei meteoriti
delle chiacchiere
del televisore quando non funziona e mi priva del TG
di non imparare l’inglese perché altrimenti non riesco a stare al passo con la globalizzazione
del terremoto
di dirglielo
dei barconi, quelli che non riescono ad arrivare in Sicilia
dei barconi, quelli che riescono ad arrivare in Sicilia
di essere sfrattati
delle tasse
dei cibi scaduti
di fare brutta figura
di essere brutta
di essere bella
di essere grassa
di essere calvo
di essere basso
di non avere da mangiare
della notte senza luna
della notte con la luna… e con l’uomo lupo mannaro
di non riuscire ad avere i soldi da spendere nella notte dei saldi
dei politici urlatori
delle scimmie urlatrici
di quelli che dicono che non hanno paura di niente
delle date di scadenza scadute e dimenticate
dei refusi nei miei libri
di quelli che dicono “ci sono dei refusi nei tuoi libri”
di quelli che dicono “ci sono dei refusi nei tuoi libri” e non si accorgono di quello che hanno letto
delle penne che quando finiscono l’inchiostro costringono gli scrittori non tecnologici a cercare il temperino poiché l’unica matita che hanno è senza la punta
di non saper nuotare
di non saper andare in bicicletta
della Jugoslavia
dei virus
dei partiti
dei meridionali
dei ladri
dei ladri con il volto coperto
dei ladri in giacca e cravatta
del credito residuo esaurito
del bancomat demagnetizzato
delle code ai caselli
delle giornate da bollino rosso
del rosso, semplicemente
del nero e basta
degli immigrati
dei sordi che guardano la televisione
dello sciopero dei treni ma non degli aerei perché io devo prendere il treno e non l’aereo
dei luoghi aperti
dei luoghi chiusi
dei cani dei gatti
delle zecche
delle zanzare
delle vespe
delle api
dei funghi coltivati
dell’olio d’oliva non italiano
delle olive ascolane troppo calde
dei cibi avariati
delle allergie
dell’inquinamento
della bora
degli ubriachi a carnevale
di quello che fa veramente paura e che non dico perché fa veramente paura
del colesterolo
dei radicali liberi
dei radicali
di invecchiare
di non invecchiare
del sole
del freddo
del caldo
dell’acqua
delle medicine
di sapere
di non sapere
delle donne
degli uomini
delle valanghe
delle frane
del fuoco
del domani
dell’eclissi
del buio
della guerra
delle armi
delle bombe
dei matti
dell’ascensore
dei cinesi
dei tedeschi biondi
degli italiani
degli sloveni
dei croati
dei serbi
dei popoli in generale
della polizia
del professore
degli esami
dell’aereo
di viaggiare
di dormire fuori casa
di morire
insomma, in una paura sola…
… di vivere…
Nota: l’immagine in questo post  è stata realizzata da Biagio Mannino. 
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