Chiude la libreria IN DER TAT di Trieste.

(di Biagio Mannino)

 

20171020_115302Trieste, 20 ottobre 2017

Una giornata autunnale, grigia in tutti i sensi, sembra essere la scena adatta per apprendere la notizia che la libreria IN DER TAT di Trieste, il 16 dicembre, chiuderà le proprie attività.
Nel corso della conferenza stampa di Charta Sporca, dedicata alla presentazione del festival della letteratura giovanile “Letteraria”, , è stata ufficialmente comunicata l’intenzione, definitiva, di chiudere.
Dopo 22 anni di attività, la libreria indipendente IN DER TAT, non riesce più a far fronte alla concorrenza soprattutto dei nuovi canali di vendita.
I margini di profitto sono divenuti troppo bassi per competere con grandi gruppi e con le vendite on line.
Di conseguenza… la conclusione di un’attività che aveva reso questa piccola realtà un punto di sicuro riferimento per un certo mondo culturale ed intellettuale triestino e per tutti coloro che amano quelle librerie dove al profumo, appunto, dei libri, si unisce un’atmosfera calda e famigliare.
La crisi economica, la minore disponibilità a spendere per leggere, un passaggio epocale per tutto ciò che riguarda gli aspetti legati alla cultura, sono gli ingredienti giusti per scrivere la parola fine.
Una mattinata dal senso contrastante dove l’entusiasmo dei promotori del festival “Letteraria” si affianca l’inevitabile disagio di fronte alla chiusura della libreria.
E tutto questo, inevitabilmente porta a chiedersi dove stia andando quella conoscenza data dal leggere, quell’occasione per riflettere sulle parole scritte, di confronto, di rielaborazione e di pensiero.
In una società dove alla lettura si sostituiscono i video, e dove i video lasciano sempre più spazio ai mini video, si comprende come la fretta di recepire non si adatti con la pazienza della riflessione. Un cambiamento, un grande bisogno di trovare un punto su cui fissare la propria attenzione a fenomeni che rischiano di travolgere proprio lo stesso concetto di pensiero e quindi di libertà.
Leggere per conoscere, leggere per apprendere, leggere per pensare, leggere per essere liberi.
Se il concetto di globalizzazione ormai è dato per assodato, ad esso dobbiamo unire quello di “cultura comune”, che, nel mondo virtuale, ci rende non tutti eguali ma tutti omogenei ricchi solo dell’unico pensiero.
Forse la chiusura di IN DER TAT ha un significato profondo e simbolico.
Sì, decisamente una giornata grigia.

 

NOTA: l’immagine in questo post è tratta dall’archivio Biagio Mannino.

 

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...