(de Il Grillo Scrivente)
“Studio Battaglia”, serie televisiva trasmessa in prima serata su rai 1, dal 15 marzo al 5 aprile 2022.
Anna Battaglia, la maggiore delle sorelle: ha lasciato lo studio legale della madre per unirsi ad un gruppo importante di avvocati associati, dove ritrova una vecchia fiamma universitaria con la quale aveva tradito, ad un passo dalle nozze, il futuro sposo (tuttora marito).
Scopre che il marito l’ha tradita su un sito di incontri, perché il loro matrimonio sta…come dire…attraversando un momento difficile….(lei non vuole più far l’amore con lui), si infuria e lo manda a dormire sul divano.
Poco tempo dopo il giorno del matrimonio di sua sorella (dovresti sentire un po’ di atmosfera di fedeltà, amore, lealtà…), piomba a casa del sopracitato collega ex fiamma (nello studio di associati è stato appena annunciato il suo trasferimento) “pregandolo” di non partire per Roma e fa nuovamente l’amore con lui. Ah dimenticavo, ha la responsabilità di due figli, uno in quarta elementare, l’altra adolescente, e l’esperienza di aver visto due genitori che si lasciano, perché venticinque anni prima suo padre ha abbandonato sua madre (ovviamente spetta al personaggio maschile il ruolo del cattivo della famiglia).
Viola Battaglia: la più piccola delle sorelle, è la disperazione della madre, la matriarca, titolare dello studio Battaglia, che, negli anni, è diventato il più famoso di Milano. Ma perché è la sua disperazione? Si droga? Ha commesso delinquere? Frequenta brutte compagnie? O semplicemente non ha voglia di studiare? No, no, il problema è che “una ragazza intelligente come lei”……fa la babysitter!! Eh, in effetti, è drammatico…. Perché, Viola è felicissima, però, fa la babysitter…… Che intelligenza sprecata…..
Comunque, dopo essere stata lasciata dal futuro sposo perché questi ha scoperto che lei ha baciato il prete che doveva sposarli, non solo viene perdonata, ma le viene pure chiesto perdono dal fidanzato per aver messo il suo onore e orgoglio davanti all’amore che prova per lei. Al diavolo l’onore e l’orgolio, quindi! Ma che ne facciamo del rispetto che gli ha mancato baciando un altro?
A parte questo (sbagliare è umano, la ragazza è fortunata ad aver trovato un giovane così sensibile e comprensivo), se fossi in lei, mi domanderei come mai mi è venuto da baciare un altro, se sono così innamorata dell’uomo che sto per sposare.
Ma la parte forse più interessante arriva nel momento in cui, sempre Anna, viene mandata improvvisamente ad Argentario, assieme al collega ex fiamma, per parlare con una cliente della causa di divorzio in corso. Anziché avvisare il marito (anche lui carico di lavoro) la sera rientrata a casa, lo avvisa la mattina dopo durante la colazione (dopo aver accuratamente scelto la biancheria intima da mettere in valigia; certamente importante, se non addirittura indispensabile, per discutere di un divorzio). Il marito è spiazzato: chi andrà a prendere i figli? Risposta: arrangiati, come mi sono arrangiata io quando tu sei andato a Parigi! (che forse lei quella volta sia stata avvisata con un po’ di anticipo?…).
Ma arriva l’aiuto da parte dei parenti della moglie: la cognata avvocato: “anch’io devo lavorare….”; la suocera, titolare dello studio Battaglia: “potrei andare a prenderli e fargli gli gnocchi come le brave nonne (e giù un tono sarcastico che la metà ne basta! Ma certo, abbasso gli stereotipi, basta con questa stupida immagine dei nonni che fanno da mangiare per i nipoti!), ma ho un’udienza!”.
Attenzione, però…alla suocera è venuta in mente una cosa che può salvare la vita al genero: ”conosce qualcuno che tiene i figli degli altri mentre questi lavorano, e lo fa anche con orgoglio….” (e giù di nuovo col tono sarcastico): certo, si è ricordata che quell’idiota di sua figlia spreca la sua intelligenza custodendo bambini!
Ma siccome, ahimè, la cognata babysitter sta lavorando anche lei, già impegnata con un altro bimbo (e se la pure ride per quel cretino di suo cognato che, adesso, chi manderà a prendere i bambini?), chi salverà la situazione? Il nonno!! Ovviamente, con tutte queste donne in carriera, solo un uomo doveva poter trovare il tempo per andare a prendere i ragazzi.