Effetto Brexit: Europa addio?

(di Biagio Mannino – Giornalista  – iscritto all’ODG FVG – esperto di politica internazionale e analisi della comunicazione).
Effetto Brexit: crollo delle borse in tutto il mondo, calo del valore della sterlina, corsa ai beni rifugio, forti incertezza sulla tenuta della precaria situazione economica e finanziaria europea, gioia degli euro scettici e di tutti coloro che vedono nell’Europa, quella Unita, una limitazione.
Sì, una limitazione ma… per chi?
Se analizziamo il percorso che ci ha condotto alla costituzione dell’Unione Europea, vediamo come sia l’intera storia del ‘900 a rappresentare la causa che ha portato gli Stati Europei ad unirsi e, di conseguenza, a intraprendere un percorso di altrettanta unificazione dei popoli europei.
No alla mostruosità delle due guerre mondiali! Sì alla ricostruzione del continente Europa in nome della pace e della fratellanza dei popoli.
Principi questi che erano talmente elevati da sembrare utopistici ma che effettivamente hanno portato a quello che molti hanno visto come la realizzazione di un sogno.
L’Unione Europea, oggi più che mai, rappresenta il superamento delle contrapposizioni che, da sempre, hanno caratterizzato queste terre, dove la volontà di creare un popolo unico rappresenta la via di un’effettiva comunione di principi ed anche di… interessi.
Infatti non c’è armonia se non c’è benessere, benessere  economico.
Qui si pone il problema: il percorso di unificazione non può che passare da una visione comune dell’insieme dove solo attraverso una programmazione di sviluppo dell’intera area dell’Unione, diviene possibile il conseguimento di un benessere generale.
Ma se si punta a creare un popolo unico e si mantengono i Governi divisi diviene inevitabile la confusione proprio degli interessi che da generali divengono particolari.
Se poi a questo uniamo una crisi economica e finanziaria come quella iniziata nel 2008, è facile intuire che le implicazioni, rappresentate dalla formazione dei populismi, siano una conseguenza inevitabile.
L’Unione Europea diviene allora il capro espiatorio di colpe che trovano casa altrove e i popoli, mortificati dai sacrifici, seguono l’onda.
La Brexit è il risultato di questo: una errata visione d’insieme dei Governi, un malessere dei popoli.
Come capita spesso le difficoltà divengono opportunità se da esse si sanno cogliere le occasioni e, in questo caso, l’occasione è quella di creare il vero punto di insieme.
Un percorso difficile, dove ora più che mai gli euro scettici coglieranno questo
preoccupante risultato per altre iniziative referendarie o nella speranza di intraprendere percorsi di separazione.
I Governi tenteranno di mantenere i pezzi al loro posto ma se l’interesse non diviene generale allora le fratture si moltiplicheranno.
Molti si chiedono se, su aspetti di così grande delicatezza, sia opportuno il coinvolgimento dei popoli.
E’ difficile dare una risposta. La democrazia è impostata sulla partecipazione popolare. E’ altrettanto vero che i due binari che fondano l’Unione Europea, quello dei popoli e quello dei Governi, viaggiano paralleli e, di conseguenza, destinati a non incontrarsi mai.
Il voto popolare, così,  risulta stonato in un contesto burocratico lontano e incomprensibile..
Solo un reale collegamento tra popoli e Governi può dare un vero senso democratico al tutto ma, per raggiungere l’effettiva partecipazione e decisione popolare, occorre una necessaria limitazione delle sovranità degli Stati membri a favore di uno Stato centrale europeo.
Una strada, questa, che al momento sembra improponibile.
Nota: l’immagine in questo post è stata tratta da www. Wikipedia. it.
Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...