“E allora perché non dare del lui?”. La risposta alla… risposta.

Continua il dialogo sulla mail di Il Grillo Scrivente che risponde ad Anna Piccioni.

(di Il Grillo Scrivente)
Mi fa piacere e mi lusinga l’interesse suscitato dalla mia lettera. Chi mi ha risposto non ritiene necessario coniugare i nomi secondo il genere; quindi, penso che, di conseguenza, ciò valga anche per il sesso maschile… Non ho capito, invece, come mai consideri neutro usare il pronome femminile nel caso di dover “dare del lei”.

Sono d’accordissimo che la scelta delle facoltà avviene in piena libertà! Le donne oramai, da “anni e annorum”, sono pienamente consapevoli che non vi è più nessun ostacolo (l’unico potrebbe essere, ed era, quello giuridico) che impedisca loro di intraprendere studi scientifici nel caso lo volessero. Penso che, sulla base di quanto letto, sia inutile, quindi, anche stimolare gli uomini ad intraprendere un percorso umanistico… Anche in questo caso, infatti, non vi è nessun impedimento.

Per quanto riguarda le due vincitrici del Premio Nobel per la chimica 2020, non conosco i numeri delle iscritte alle facoltà scientifiche che queste hanno frequentato, quella francese e quella del Massachussets.

A prescindere, comunque, da quante donne studino scienze in quelle nazioni, quanto è stato fatto giustamente notare, testimonia il fatto che nulla viene impedito ad una donna solo per il fatto di essere tale; e soprattutto che (come hanno affermato donne che hanno raggiunto posizioni apicali), se una donna è veramente in gamba, non ha bisogno di numeri di preferenza per arrivare in alto!

NOTA: l’immagine in questo post è opera di Biagio Mannino.

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