L’Università della Terza Età del Monfalconese dedica il mese di ottobre all’educazione finanziaria.

Si riporta il comunicato come ricevuto:

Ottobre
Il mese dell’educazione finanziaria

L’UTE del Monfalconese aderisce quest’anno al mese dell’educazione finanziaria che si tiene in ottobre, presentando una serie di conferenze che si svolgerà al Palazzetto Veneto di Monfalcone dal 5 al 18 ottobre.
Promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria del Ministero dell’Istruzione, e giunto alla sua quinta edizione, quest’anno il Mese sarà dedicato al tema “Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro”, per sottolineare l’importanza di costruire, giorno dopo giorno, una cultura finanziaria di base su cui poter contare per gestire al meglio i propri risparmi e scegliere in modo consapevole come investirli.
Iniziative ed eventi, gratuiti e di qualità, senza fini commerciali, organizzati da associazioni, istituzioni, imprese, università si svolgeranno su tutto il territorio nazionale.
L’UTE, unica università della terza età nel Friuli Venezia Giulia, ha deciso di aderire all’iniziativa per diffondere tra la cittadinanza tematiche quali la sostenibilità in materia finanziaria, la consapevolezza nelle scelte di investimento, la finanza comportamentale che fornisce spiegazioni sul motivo per cui le persone prendono decisioni finanziarie irrazionali, conoscenze , queste, indispensabili per la serenità del presente e del futuro.
Quattro gli appuntamenti:
mercoledì 5 ottobre
PIANIFICAlaMENTE
Iniziativa ideata per accrescere la conoscenza finanziaria dei risparmiatori.
Relatore : Massimiliano Di Zinno – consulente finanziario

Giovedì 6 ottobre 2022
FINANZA COMPORTAMENTALE
Incontro dedicato alla comprensione dei comportamenti dei mercati finanziari partendo dalla tesi che le persone non sono del tutto razionali ed i mercati del tutto efficienti.
Relatore: Andrea Rocco – partner amministratore di Ecomatica, docente presso Fondazioni Universitarie e fondatore di Kaidan, la prima piattaforma dedicata alla formazione finanziaria

Mercoledì 12 ottobre 2022
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2022/2023
INVESTIRE IN ARTE IN MODO SICURO E CONSAPEVOLE
Conferenza sul sistema dell’arte e sugli strumenti da conoscere per poter investire con consapevolezza.
Relatore: Enea Chersicola Presidente dell’Associazione Culturale Il Sestante, direttore della Galleria d’Arte Contemporanea 1758 Venice Art Studio e curatore del Festival Internazionale d’Arte Contemporanea DeSidera

Martedì 18 ottobre 2022
NON C’E’ PIU’ TEMPO
Incontro sulla finanza sostenibile, la migliore soluzione per preservare la terra.
Relatore: Fabio Cappa – Senior Institutional Client Manager di Raiffeisen Capital Management

Gli incontri si svolgeranno alle ore 17 presso il Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio 12 a Monfalcone; sono rivolti a tutta la cittadinanza e ad entrata libera.
L’iniziativa si tiene in collaborazione con:
BCC Staranzano e Villesse
Comune di Monfalcone
ANASF – Associazione Nazionale Consulenti Finanziari
Kaidan
Raiffeisen Capital Management
Nel frattempo continuano le iscrizioni all’anno accademico 2022/2023 dell’UTE del Monfalconese presso il Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio 12, Monfalcone, con il seguente orario:
fino al 7 ottobre tutti i giorni dalle ore 9,30 alle 11,30;
successivamente proseguiranno il lunedì e mercoledì sempre con lo stesso orario.
Le lezioni inizieranno il 17 ottobre 2022.

Monfalcone, 28 settembre 2022

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Esiste ancora la sinistra? No, la sinistra è morta…

(di Biagio Mannino)

Mentre i valori, i principi, le speranze, i sogni, tutto quello che è stato fatto, in un lontano, anzi, lontanissimo passato, sono lì, presenti, fermi di fronte a tutti coloro che li vogliono vedere, la sinistra, quella dei partiti, quella di chi dice di essere di sinistra, quella di chi, alla parola sinistra aggiunge il termine “centro”, perché, forse, di sinistra non ha più niente, ebbene, quella sinistra… è morta!
Morta suicida, nella convinzione che gli elettori, quelli di vera sinistra, la seguissero… a prescindere, sempre, in nome proprio… della sinistra.
Invece no!
Gli elettori hanno detto basta! E lo hanno detto da tanto tempo, da tantissimo tempo.
Alchimie politiche, giochi di palazzo, leggi elettorali stranissime, la riforma costituzionale di Renzi, che, gli italiani, hanno bocciato con forza. E niente per la situazione sociale, che, lentamente ma inesorabilmente precipitava verso quella che è l’Italia di oggi, un Paese sempre più povero, un Paese sempre più lontano dalla politica che, ormai, nella sinistra, non trova più niente… di sinistra.
Ma guai a chi non capisce le lotte della sinistra di oggi!
Quella sinistra che trasforma le “O” in “A”, ma non le “A” in “O”, quella sinistra che grida al fascismo perché Fratelli d’Italia vince le elezioni e rappresenta la nuova speranza, per un’Italia, stanca ed indebolita, che ha conosciuto il Governo Draghi, il Governo dei migliori, con tutti i suoi decreti e voti di fiducia, che ha portato restrizioni a non finire, che ha escluso gli over 50 dal diritto al lavoro assieme ad altre categorie di lavoratori, tra le quali, la sinistra forse lo ha dimenticato, forse troppo impegnata nella campagna elettorale, quella dei sanitari, dove ci sono ancora esclusi dal loro lavoro.
La colpa? Lo sappiamo bene: aver detto NO al vaccino, proprio in nome del diritto inalienabile alla salute ed alla dignità del cittadino.
Era la sinistra che, nel 1946 voleva, anzi, pretendeva e lottava per inserire nel testo costituzionale proprio la parola “lavoro”.
E così, quella nascente Repubblica, democratica, vedeva nel primo articolo della sua Costituzione, Repubblicana, al primo comma, “il” (e non “un”) pilastro dei valori democratici: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Cosa direbbero i Padri Costituenti della sinistra di oggi? Meglio non chiederselo ma, al contrario, chiediamoci che cosa ne sarà delle macerie ancora fumanti della sinistra contemporanea, cosa accadrà, quando vedremo la vera rottamazione di cui Renzi parlava nell’ormai lontano 2015, la rottamazione “veramente vera”, non solo delle persone ma anche di quei principi non più di sinistra e che la sinistra ha e che di sinistra non sono mai stati.
Non vi nascondete dietro la parola “centro”, non vantatevi di lotte che non avete fatto voi, non cercate capri espiatori ai quali addossare responsabilità e, soprattutto, non usate la paura, sì, quella paura dell’altro, che solo perché è “l’altro” significa fine, fallimento, disastro.
Adesso il gioco passa di mano e la responsabilità per Giorgia Meloni è enorme. Enorme perché tutti la guarderanno pronti ad attaccarla, dimenticando, ovviamente, il recentissimo passato, ma tutti, anche chi la critica e la criticherà, necessitano che le speranze divengano realtà concrete per un Paese, l’Italia, alla ricerca dell’ennesimo tentativo di salvarsi e poi rinascere.